Il sonnellino pomeridiano è anche nella nostra natura in quanto esseri viventi, infatti, ogni 24 ore abbiamo 2 periodi di sonno intenso: il primo è tipicamente nelle ore notturne dalle 2 alle 4, il secondo è circa 10 ore dopo, ossia tra le 13 e le 15 del pomeriggio, subito dopo pranzo.
Ovviamente questa finestra temporale scorre avanti ed indietro a seconda delle nostre abitudini, se andiamo a letto prima tende ad anticiparsi e viceversa, mantenendo sempre questo intervallo di circa 10 ore tra i 2 periodi di sonno intenso.
Il sonnellino pomeridiano fa bene o male alla nostra salute?
Da alcune ricerche effettuate è emerso che il sonnellino pomeridiano fa bene alla nostra salute: migliora l’umore, la nostra memoria, stimola la creatività e fa bene alla salute del nostro cuore.Il sonnellino pomeridiano: 2 cose da evitare
Ovviamente, il letto è importante usiamolo anche per potenziare la nostra memoria- Cerca di pianificare il tuo sonnellino a metà dalla tua giornata, se lo fai 2-3 ore appena svegliato (dal tuo sonno regolare notturno) il tuo sonnellino sarà troppo leggero per trarne dei benefici. Se invece ti “appisoli” sul divano durante le tarde ore serali (un classico è dopo cena davanti alla TV) il sonnellino potrebbe influire negativamente causando disturbi al tuo sonno notturno.
- Non “utilizzare” i pisolini pomeridiani per rimpiazzare il riposo regolare durante la notte: se sei così occupato che lavori dall’alba a mezzanotte non sarà certo un sonnellino pomeridiano che ti permetterà di recuperare il debito di sonno accumulato: prova a dormire regolarmente durante la notte, noterai subito un miglioramento della tua produttività.
La pennichella (il sonno pomeridiano) potenzia apprendimento e memoria
E' quanto afferma una ricerca dell'Università di of California di Berkeley, diretta da Matthew Walker e presentata al congresso annuale dell'American Association of the Advancement Science.
Walker e colleghi hanno lavorato con 39 adulti in salute, tutti sottoposti a difficili test cognitivi, creati per valutare l'ippocampo, regione del cervello che volge un ruolo fondamentale per la memoria a lungo termine.
Nella prima sessione di test, sia chi aveva fatto un sonnellino, che chi era rimasto sveglio aveva ottenuto risultati simili. Nella seconda sessione di test (condotta nel pomeriggio), gli amanti della siesta (90 minuti) avevano ottenuto risultati migliori.
Nella prima sessione di test, sia chi aveva fatto un sonnellino, che chi era rimasto sveglio aveva ottenuto risultati simili. Nella seconda sessione di test (condotta nel pomeriggio), gli amanti della siesta (90 minuti) avevano ottenuto risultati migliori.
Allora, gli scienziati spiegano come, più si sta svegli, più il cervello procederà lentamente: il sonno è infatti prezioso vigile, che disciplina e fa fruttare le informazioni ottenute.
Spiega così Walker: "A livello neurocognitivo, il sonno non solo annulla i danni e i rallentamenti causati da una veglia prolungata, ma fa sì che al risveglio ci si ritrovi oltre il punto in cui ci si era fermati addormentandosi". Riguardo all'ippocampo, il ricercatore lo descrive "Come una specie di casella di posta, in cui le e-mail non vengono cancellate e archiviate, facendo spazio a nuove missive, finché non ci si concede il giusto riposo".